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Niente sembrava poter scalfire il muro di segreti che nasconde gli affaracci di banche e multinazionali, i crimini di eserciti che uccidono senza rendere conto a nessuno, il potere di sette religiose capaci di plagiare milioni di persone. Molti pensano a noi come al prodotto di una rivoluzione tecnologica. E’ vero. Senza internet non esisteremmo neppure. Ma l’essenza di Wikileaks è qualcosa di profondamente connaturato all’uomo: è il desiderio di arrivare a scoprire la verità e di obbligare chi ha il potere a risponderne, senza potersi nascondere dietro il segreto. Noi siamo convinti che non ci sia democrazia laddove ci sono archivi pieni di verità inconfessabili.

Julian Assange

Si è potuto rilevare negli ultimi tempi una attenzione maggiore da parte dei media nei confronti della vicenda di Julian Assange. Un timido risveglio che però non rispecchia a pieno l’interesse di quella parte dell’opinione pubblica da sempre sensibile non solo ad Assange ma in generale anche ai diritti umani.

Si sono svolte e sono in corso diverse manifestazioni ed eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica, eventi che hanno visto un sorprendente afflusso di pubblico.

Ma non basta.

Dobbiamo allargare la platea delle persone informate e accelerare il passo di marcia perché non c’è molto tempo, non solo per le precarie condizioni di salute di Julian Assange ma anche per il verdetto atteso.

Assange infatti, ha presentato, tramite i suoi avvocati, istanza di ultimo appello presso l’Alta Corte di Londra contro il decreto di estradizione negli Usa, autorizzato il 17 giugno scorso dall’allora ministra degli Interni inglese Priti Patel.

Ricordiamo che se venisse estradato negli Stati Uniti rischia una condanna a 175 anni di carcere che significherebbe, in pratica, la sua condanna a morte, solo per aver rivelato al mondo le prove di crimini di stato commessi dai governi statunitensi.

Dobbiamo far pressione sui media affinché la sua vicenda non possa più essere ignorata da governi e istituzioni.

La nostra idea è quella di continuare a portare il caso di Julian Assange in ogni piazza e in ogni strada, con dipinti cartelloni e mostre.