“Assange libero”, presidio davanti al consolato britannico di Milano


Domenica 3 luglio, davanti al consolato britannico di Milano, si è tenuta una manifestazione per chiedere la libertà di Julian Assange

Il 3 luglio 2022 Julian Assange, giornalista e fondatore di Wikileaks, ha compiuto 51 anni. Si tratta del quarto compleanno che festeggia all’interno del carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra.

Il 17 luglio scorso, la Ministra degli Interni inglese Priti Patel ha approvato l’ordine di estradizione di Assange negli USA, dove rischia fino a 175 anni di carcere.
La sua colpa è quella di aver reso pubblici i crimini di guerra compiuti dagli Stati Uniti in Afghanistan e in Iraq, ma anche le torture nel carcere di Guantanamo. Inoltre, Wikileaks ha reso pubbliche alcune email di Hillary Clinton, nelle quali l’ex candidata alla Casa Bianca confrontava idee per destabilizzare altri Stati, come la Siria, e per minare la campagna presidenziale di Bernie Sanders.

L’obiettivo di Assange e di Wikileaks era ottenere giustizia attraverso la trasparenza, e garantire un’informazione libera e corretta.
Per questo, in oltre 30 paesi del mondo, attivisti e supporters sono scesi nelle piazze e nelle strade per chiedere a gran voce giustizia e libertà per Julian Assange.

La manifestazione a Milano, organizzata dal Comitato per la Liberazione di Julian Assange, si è tenuta in Piazza del Liberty, di fronte al consolato britannico.

“Perché qui? Perché è proprio il Regno Unito a detenere Julian Assange nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, ed è in attesa di estradarlo negli Stati Uniti. Siamo a un millimetro dal baratro, perché negli Stati Uniti rischia fino a 175 anni di carcere. Carcere dal quale non uscirà mai”

Si tratta del terzo presidio organizzato dal Comitato, che sostiene con forza la lotta per la libertà di stampa e per la giustizia.

“Sono 3 anni che siamo qui a fare presidio, a firmare petizioni, per chiedere la libertà per Julian Assange.
Il suo unico “crimine” è aver detto la verità sui criminali di guerra. Ci troviamo in una
situazione paradossale in cui chi denuncia i crimini di guerra viene perseguitato e condannato. Chi, invece, questi crimini li compie gira tranquillamente a piede libero”.

Alla manifestazione erano presenti molti cittadini, provenienti da diverse province della Lombardia e persino da fuori regione.
I partecipanti hanno esposto cartelli, striscioni e bandiere di Paesi che si sono pronunciati a favore di Assange.
Ma, ad attirare l’attenzione, è stata anche un effige sull’asfalto.
Un rettangolo, dalla larghezza di 2×3 metri, che rappresenta le dimensioni reali della cella in cui il giornalista è rinchiuso da oltre 3 anni, 23 ore al giorno, completamente solo.

In molti hanno preso parola all’evento, esprimendo il proprio dissenso verso il trattamento subito da Assange e sollevando il problema della disinformazione nei media tradizionali.

“Noi pensiamo che Julian Assange sia un uomo coraggioso, al quale dobbiamo l’impegno perché tutti noi fossimo informati.
Per potere decidere, per poter scegliere, essere informati sia indispensabile”

Al fianco del Comitato per la Liberazione di Julian Assange si è schierato anche il Comitato Contro la Guerra di Milano, che ha evidenziato l’importanza di una stampa libera e indipendente, soprattutto in tempi di guerra.
Anche il gruppo di Free Assange Italia ha portato la sua voce in piazza, ribadendo la persecuzione politica e le tremende condizioni al quale Julian Assange continua ad essere sottoposto.
Tra le altre iniziative lanciate dal Comitato, la raccolta di oltre 2000 firme consegnate alla Prefettura di Milano.
La petizione ha l’obiettivo di esortare il Presidente Sergio Mattarella, il quale ha spesso sottolineato l’importanza della libertà di stampa, ad agire nei confronti di Julian Assange.

“Noi continueremo a batterci affinché Julian Assange ottenga la sua libertà, che è anche la nostra libertà.
La libertà di avere una giusta informazione, indispensabile in un periodo come quello
che stiamo vivendo”

Giulia Calvani

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