Il governo britannico ha deciso l’estradizione in USA per Assange

Stella Assange, moglie di Julian Assange, alla conferenza stampa ha promesso di lottare con ogni mezzo legale possibile dopo che il Ministro degli Interni britannico Priti Patel ha approvato l’estradizione del fondatore di WikiLeaks negli Stati Uniti per affrontare un’accusa penale che prevede la carcerazione fino a 175 anni,

La difesa legale di Assange ha 14 giorni per inviare alla High Court britannica un ricorso e, nel caso venisse respinto potrà ricorrere come ultima possibilità alla Corte Europea dei Diritti Umani.

Quanto sta accadendo ad Assange mette in pericolo, oltre alla sua vita, già pesantemente provata da anni di reclusione – da anni in carcere a Belmarsh e prima ancora rinchiuso nella ambasciata dell’Ecuador – per un totale di 12 anni, anche il giornalismo di inchiesta in tutto il mondo: chi mai potrà ancora mettere in pericolo la propria vita per far conoscere i misfatti di un governo potente, quale è il governo degli Stati Uniti, sapendo a cosa andrebbe incontro?

E tutto questo senza tenere in alcun conto che è proprio lo Stato statunitense che rassicura la giustizia britannica sul trattamento rispettoso dei diritti umani, cioè lo stesso Stato (i suoi servizi) che ha pianificato la sua uccisione o rapimento!!

Su questo vi sono fonti giornalistiche, Yahoo News, mai smentite. E’ di pochi giorni fa la notizia che indagini della giustizia spagnola in corso sono volte a verificare il coinvolgimento di Mike Pompeo (ex direttore CIA) nel progetto di attentato ai danni di Assange e, con diverso procedimento, le avvenute intercettazioni non autorizzate e consegnate ai servizi USA su tutte le visite e le conversazioni di Assange con legali, familiari e altre persone mentre era rifugiato nella ambasciata ecuadoregna. Quest’ultima verifica proverebbe che la conoscenza delle strategie legali della difesa avrebbero avvantaggiato del tutto illegalmente chi lo sta accusando.

Questa è una grande onta sulla Ministra degli interni, Priti Patel, ma anche su tutto il governo e sulla giustizia britannica. Non lasceremo nulla di intentato per opporci a tutto questo. Molte sono le voci di associazioni internazionali che stanno protestando contro questa decisione: Amnesty International, Report Sans Frontiere, International Federation of Journalism, Peacelink e tante altre si stanno aggiungendo.

La lotta per liberare ASSANGE continua!!

Donatella Mardollo
di FREE ASSANGE Italia

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