7 dicembre: International Free Assange Day

Il 7 dicembre 2010, Julian Assange veniva arrestato per la prima volta. Da quel giorno, non ha più conosciuto la libertà.
A distanza di 13 anni, attivisti e supporters da tutto il mondo hanno istituito l’ “International Free Assange Day“, per ricordare al mondo il più grande attacco alla Libertà di Stampa e di espressione
e per chiedere, con ancora più forza, giustizia e libertà per il giornalista fondatore di WikiLeaks

13 anni fa, il 7 dicembre 2010, poche settimane dopo l’inizio dell’importante pubblicazione del Cablegate, Julian Assange è stato arrestato. Da quel giorno non è più stato un uomo libero. Rischia una condanna fino a 175 anni se estradato negli Stati Uniti per il suo lavoro editoriale.
#InternationalFreeAssangeDay “.

Con questo tweet, lo staff di WikiLeaks ha ricordato al mondo l’arresto del suo fondatore, che solo poche settimane prima aveva iniziato a pubblicare i cablogrammi riservati dei rapporti diplomatici statunitensi.
Grazie a quelle pubblicazioni, oggi abbiamo la possibilità di accedere a un’immensa raccolta di documenti che raccontano, con gli occhi della diplomazia statunitense, qualsiasi tema di politica internazionale. Inoltre, attraverso il Cablegate, tutto il mondo è venuto a conoscenza di crimini di Stato, atti di spionaggio e corruzione nelle alte sfere della politica degli Stati Uniti.
Per queste e altre rivelazioni, Julian Assange è detenuto da 13 anni e rischia l’estradizione negli USA, dove potrebbe essere condannato fino a 175 anni di carcere duro.

Anche la moglie, Stella Assange, ha pubblicato un tweet per ricordare l’ingiustizia che rappresenta la prolungata detenzione di un giornalista che ha pubblicato documenti veri, offrendo al mondo trasparenza e verità.

Oggi è il giorno internazionale del movimento #FreeAssange.
Julian è stato arrestato in questo giorno nel 2010, otto giorni dopo che WikiLeaks ha iniziato a pubblicare il Cablegate. Da allora Julian non ha più conosciuto la libertà. Agli arresti domiciliari, poi sotto assedio all’ambasciata, e ora nella prigione di Belmarsh, dove rischia l’estradizione e 175 anni di carcere negli Stati Uniti.
Imprigionato per aver pubblicato la verità sulla criminalità e la corruzione di Stato.

Il prigioniero politico più famoso del mondo“.

Per celebrare questa giornata, persone e organizzazioni in tutto il mondo sono state chiamate a mostrare il loro supporto alla causa per l’intera settimana. Per farlo, ad esempio, è possibile indossare spille o magliette con la scritta #FreeAssange a scuola, sul posto di lavoro, al supermercato, sui mezzi pubblici, e ovunque sia possibile. Oppure, si possono creare manifesti e volantini da esporre alle finestre, sulle biciclette, o sulle auto.

Inoltre, sono state organizzate manifestazioni di protesta. Tra cui un sit-in, con la partecipazione anche dell’associazione Articolo21, che si è tenuto a Roma, in Largo Corrado Ricci.

La situazione oggi

Julian Assange si trova oggi, da oltre quattro anni (più di 1700 giorni), nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito.
Lo scorso 6 giugno, il giudice dell’Alta Corte del Regno Unito, Jonathan Swift, ha respinto la domanda di ricorso degli avvocati di Assange contro il mandato di estradizione emesso nel giugno 2022 dall’allora Ministra degli Interni Priti Patel.
Il 13 giugno, gli avvocati hanno presentato una nuova domanda di appello alla Corte Suprema.
Se l’appello dovesse essere accolto, il caso verrà portato dinanzi a due nuovi giudici dell’Alta Corte. Ma, se quest’ultimo appello, dovesse essere rigettato, Assange potrebbe essere estradato negli USA entro pochi giorni.
Gli attivisti di tutto il mondo attendono con ansia il “Day X “, ossia il giorno in cui la Corte Suprema renderà pubblica la sua decisione, e si preparano a manifestare per la liberazione di Julian Assange.
Nel frattempo, il giornalista ha ottenuto diversi riconoscimenti.
Lo scorso novembre, ha ottenuto il Premio Ossietzsky da parte di PEN International, per lo straordinario contributo alla libertà di espressione. Il premio è stato consegnato alla moglie, Stella Assange, a Oslo.
In Italia, è stato nominato cittadino onorario di Napoli e di Reggio Emilia.

Inoltre, al momento, è in corso la raccolta firme perché lo stesso riconoscimento avvenga a Torino , Ivrea e a Venaus.

A Bari,il 13 Dicembre, presso Palazzo di Città, si discuterà e voterà la mozione che chiede il conferimento della cittadinanza onoraria a Julian Assange e la difesa della libertà d’informazione”

Nuove iniziative hanno preso vita. Come i “Sunday Concerts for Assange“, organizzati da Stella e dagli attivisti di AssangeDefense. O il “calendario dell’avvento” di DEACampaign, che ogni giorno, fino al 25 dicembre, pubblicherà video di giornalisti e artisti che commentano la loro rivelazione preferita di WikiLeaks.
Infine, sabato 9 dicembre, al National Press Club di Washington, si è tenuta la seconda edizione del Belmarsh Tribunal, dove giornalisti, avvocati, e difensori dei diritti umani si sono confrontati sul tema della libertà di stampa nel caso della persecuzione di Julian Assange.
L’evento, che si è potuto seguire anche via streaming, è stato organizzato dall’associazione Progressive International.

Giulia Calvani

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