Roma, approvata la mozione per Assange ma…facciamo chiarezza.

La mozione per la cittadinanza onoraria di Roma a Julian Assange, discussa e approvata martedì 17 Ottobre 2023 in Assemblea Capitolina, è stata una grande vittoria frutto di una lunga gestazione, ma non è il conferimento automatico della cittadinanza ad Assange. Facciamo un brevissimo riepilogo.

Come già accaduto in varie città italiane, (vedi sul nostro sito la mappa delle cittadinanze onorarie approvate e gli atti amministrativi emanati in Italia a favore di Assange votati (https://www.freeassangeitalia.it/mozioni) gli attivisti romani si sono adoperati per proporre al Comune di Roma una bozza di mozione per il conferimento ad Assange della cittadinanza onoraria. Il 18 aprile 2023 la bozza di mozione veniva quindi inviata a tutti i consiglieri capitolini , da parte di Articolo 21, Free Assange Italia, La mia voce per Assange e Italiani per Assange, al fine di presentarla in Assemblea Capitolina.

Contemporaneamente la Consigliera municipale ed attivista Monia Maria Medaglia, della lista civica Virginia Raggi, presentava al Consiglio del V Municipio di Roma una mozione con cui il Municipio impegnava il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri a conferire a Julian Assange la cittadinanza onoraria nonché a promuovere una serie di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vicenda del giornalista. La stessa mozione veniva inviata dalla consigliera a tutti i Municipi di Roma e veniva quindi approvata in 11 municipi su 15.

Questo importante risultato ha costituito sicuramente un primo strumento di pressione ed ha visto una prima mobilitazione congiunta tra forze politiche di diversa ispirazione.

Nel frattempo iniziava un lungo lavoro di pressione indirizzata soprattutto verso la maggioranza capitolina, non solo da parte degli attivisti ma soprattutto dal costante impegno di Vincenzo Vita, garante di Articolo 21, grazie al quale la mozione ha potuto godere di un sostegno trasversale e da molteplici esponenti della società civile per mezzo di un appello lanciato da Rete NoBavaglio-Liberi di essere informati che ha raccolto la sottoscrizione di oltre 50 tra associazioni ed enti prestigiosi, tra cui: FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, la Stampa Romana, USIGRai, ANPI, UISP, Arci Roma, Acli Roma Lazio, Legambiente Lazio Roma, Cgil Roma e Lazio, Amnesty International Italia, Giuristi Democratici, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e moltissimi altri.

Ad accogliere il nostro appello e a presentarlo in Assemblea Capitolina è stata l’ex Sindaca di Roma Virginia Raggi, con i consiglieri co-firmatari De Santis, Diaco, Meleo e Ferrara, la quale appena si è manifestata l’ipotesi del Day X si è adoperata affinché la mozione, viste le molteplici procrastinazioni dal 18 luglio in poi, fosse discussa con urgenza.

In tutti questi mesi la mozione 83/2023 è stata inserita in effetti nell’Ordine del Giorno dei lavori dell’Assemblea svariate volte, ma ci sono voluti ben 6 mesi per arrivare all’approvazione di martedì 17 ottobre, che è una prima ma significativa vittoria.

Il passo successivo sarà l’approvazione da parte del Consiglio Capitolino della Delibera, presentata martedì stesso dalla Consigliera Raggi, superato il quale, la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria passerà al vaglio della Commissione Speciale Roma Capitale, Statuto e Innovazione Tecnologica che, entro un mese dal ricevimento delle proposte,    avvalendosi a sua volta del parere di esperti di chiara fama,  si esprimerà sulla conformità a quanto stabilito nel Regolamento capitolino. L’auspicio è quello che possiamo vedere quanto prima il conferimento ufficiale in Aula Giulio Cesare da parte del Sindaco Gualtieri a Julian Assange e che magari egli possa ricevere nelle sue proprie mani la riproduzione in bronzo della Lupa Capitolina, come prevede il cerimoniere del conferimento della Cittadinanza onoraria.

Siamo molto ottimisti in questo senso poiché in Aula abbiamo visto sì molta determinazione da parte della Consigliera Raggi ma al contempo una disponibilità ed una convinzione da parte della maggioranza, specialmente nei Consiglieri Alessandro Luparelli (lista Sinistra Civica Ecologista) e Antonella Melito (PD), che ci fa ben sperare. D’altronde essi sono coscienti che la finalità di tale riconoscimento è volta a far pressione per salvare la vita ad Assange e per salvare al contempo la libertà stessa del giornalismo, messa in questo periodo storico a dura prova nei drammatici scenari di guerra in atto.

Come nei mesi scorsi, in cui banchetti, volantinaggi, sit-in hanno avuto luogo per aumentare la pressione finalizzata al risultato ottenuto martedì scorso, Free Assange Italia sarà ancora e sempre in prima linea per far sì che la mozione approvata non rimanga chiusa in un cassetto e che l’iter amministrativo prosegua fino al conferimento della cittadinanza onoraria di Roma a Julian Assange.

Sappiamo bene che non sarà un atto amministrativo e simbolico come la cittadinanza onoraria a tirare materialmente fuori da carcere Assange ma è un importante strumento di pressione nei confronti delle autorità britanniche e statunitensi, essendo il frutto della pressione dell’opinione pubblica, l’unica che ora può salvare Assange e che continua ad avere una grande potere nelle sue mani. Ed in vista del DAY X  dobbiamo esercitare questo potere perché è l’ultima possibilità che abbiamo per salvare Julian e la nostra libertà.

Free Assange Italia

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