Non solo Assange: giornalisti a processo in Finlandia

Tre giornalisti accusati di alto tradimento: cosa è successo

Tuomo Pietilaina, Laura Halmi and Kalle Silfverberg, tre giornalisti del quotidiano finlandese “Helsingin Sanomat“, sono stati accusati di aver pubblicato informazioni segrete sulla difesa, mettendo a rischio la sicurezza nazionale.

L’accusa fa riferimento a un report del dicembre 2017, dal titolo “Il luogo più segreto della Finlandia“, il quale si concentrava sulle attività dell’agenzia militare Finnish Intelligence Research Center (VKoeL)
In particolare, il report rivelava l’ubicazione approssimativa e i compiti di un’unità d’intelligence della difesa in un momento molto delicato per il Paese, nel quale il Parlamento stava discutendo la possibilità di ampliare il proprio potere di monitoraggio sui dati privati nelle reti digitali.

Nel 2017, dopo la pubblicazione, le autorità hanno aperto un’indagine facendo irruzione nell’appartamento di Laura Halmi, e sequestrando il suo PC e le chiavette.
L’indagine preliminare, però, si è conclusa dimostrando che le informazioni non sono state ottenute illegalmente.
Per questo, il caporedattore del giornale Kaius Niemi, sostiene che non sia stata infranta alcuna legge.

Per ogni frase pubblicata possiamo dimostrare che l’informazione poteva essere trovata su Internet o nei libri prima della pubblicazione del nostro articolo. Le informazioni pubbliche non possono essere classificate

Dopo quattro anni di indagine, il pubblico ministero finlandese ha deciso di processare i tre giornalisti, i quali rischiano fino a quattro anni di carcere. Inoltre, è stata ordinata la rimozione del report dal sito ufficiale dell’Helsingin Sanomat.
Lo scorso giovedì, i giornalisti non si sono presentati alla sessione preparatoria presso il tribunale distrettuale di Helsinki. Ma dovranno testimoniare a fine Novembre.

La libertà di stampa è in pericolo?

La Finlandia è da sempre uno dei Paesi in cima alla classifica della libertà di stampa, pubblicata annualmente da Reuters.
Tuttavia. quest’anno è scivolata al quinto posto. Secondo il sindacato finlandese dei giornalisti (UFJ), la causa è da imputare anche a questo caso giudiziario.

Hanne Hao, Presidentessa del sindacato, ha dichiarato che si tratta del primo caso del genere in Finlandia.

È del tutto eccezionale che dei giornalisti finlandesi siano accusati di alto tradimento.
Si tratta di un fatto unico nella storia della Finlandia e addirittura del tutto eccezionale nelle democrazie occidentali.
Il pubblico ministero è stato finora molto riservato nello spiegare i motivi delle accuse. Si tratta di una questione di tale importanza internazionale per la libertà di espressione che il processo deve essere pubblico. Ciò consentirà ai giornalisti di dimostrare la loro innocenza non solo al tribunale, ma anche all’opinione pubblica

Al suo fianco si è schierato anche Mogens Blicher Bjerregard, Presidente del sindacato europeo EFJ, il quale ha espresso preoccupazione in merito alla libertà di stampa.

I giornalisti dovrebbero essere premiati, non perseguiti, per aver fatto giornalismo investigativo per i cittadini, nell’interesse pubblico. È scioccante vedere ora che la Finlandia attacca la libertà di stampa, mandando così un segnale sbagliato a tutti i giornalisti finlandesi che fanno inchieste

Il caso finlandese richiama quello di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, che, secondo l’accusa, avrebbe messo a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti pubblicando documenti classificati.
Tra le pubblicazioni si possono trovare prove di diversi crimini di guerra compiuti da militari statunitensi, casi di tortura e violazione dei diritti umani da parte dei servizi segreti, testimonianze di corruzione e spionaggio internazionale.

Si tratta di documenti ottenuti attraverso fonti anonime, i cosiddetti whistleblowers, i quali hanno scelto di condividere informazioni di interesse pubblico.
Inoltre, secondo le testimonianze di chi ha lavorato a stretto contatto con WikiLeaks, ogni dettaglio sensibile veniva censurato per proteggere le persone coinvolte.

Nonostante ciò, Assange è vittima di persecuzione politica da oltre 10 anni, e rischia di scontarne 175 in un carcere di massima sicurezza statunitense.
L’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani Michelle Bachelet, ha recentemente espresso preoccupazione per quanto riguarda le conseguenze di questo caso sulla libertà di stampa nel mondo.

La potenziale estradizione e perseguimento di Assange solleva preoccupazioni relative alla libertà dei media e a un possibile effetto agghiacciante sul giornalismo investigativo e sulle attività degli informatori

Allo stesso modo, secondo il caporedattore dell’Helsingin Sanomat, il possibile arresto dei tre giornalisti investigativi finlandesi rappresenta una minaccia, la quale favorisce la paura e l’autocensura.

Il rischio è che i whistleblower preferiscano evitare di condividere documenti classificati con i giornalisti; e che questi ultimi rifiutino di pubblicare documenti sensibili, temendo l’arresto o addirittura la persecuzione politica.
A pagarne le conseguenze sarebbero i cittadini di tutto il mondo, i quali sarebbero privati di una stampa libera e indipendente, pilastro di ogni democrazia.

Giulia Calvani

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